Legna
Consigli
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Scegliere la legna
Scegliamo insieme la legna migliore per il nostro caminetto
Una volta scelto il caminetto in base ai nostri gusti, alla struttura della stanza e al resto dell’arredamento, è importante avere qualche nozione base sul tipo di legna da usare per riscaldare le nostre stanze.
Nell’utilizzo per il riscaldamento, ci sono alcune cose da tener presente:
Il legno, materiale antico più dell’uomo, ecocompatibile, economico, fonte di energia rinnovabile e disponibile localmente, è sempre stato usato, fin dall’antichità, sia per scaldarsi che per costruire oggetti vari, fino ad arrivare, nel corso dei secoli, ad un suo utilizzo anche nell’industria navale, nella produzione edilizia e nella produzione industriale.
a) Bisogna accertarsi della sua stagionatura o essiccazione. E’ quindi fondamentale, per una buona resa combustibile e poco inquinante, che la legna sia stata raccolta nel periodo invernale. Il tasso di umidità della legna deve essere compreso tra il 15 e il 20%
b) La legna deve essere conservata in posti ben asciutti, riparati e ben arieggiati, deve essere già tagliata (spaccata) in pezzi idonei al focolare in cui deve essere utilizzato. Le forme del taglio sono importanti per quanto riguarda la combustione in relazione al tipo di focolare scelto, stufa – caminetto – caldaia, e per quanto riguarda la convenienze economica infatti se i pezzi sono troppo grandi c’è un spreco che si viene a generare durante il tempo che ci vuole prima che prenda fuoco.
c) Per ottenere un buon grado di calore bisogna comunque tenere presente il tasso di umidità e di densità della pianta, la capacità di essiccazione ed il potere calorifico. Ecco quindi alcune tabelle per consentirvi di scegliere il tipo di legna più adatto alla vostre esigenze:
Legno dolce o legno duro
Tutto il legno si può suddividere in due categorie, "duro" o "dolce", a seconda della provenienza. Il legno duro proviene dalle latifoglie, usualmente alberi decidui, ad esempio rovere, faggio, noce. Il legno dolce proviene dalle conifere, o sempreverdi, come pino, abete, larice.
Relativamente al peso, tutti i legni hanno più o meno lo stesso potere calorifico, ma poiché il legno duro è più denso, produce maggior calore in rapporto al volume.
I legni duri sono generalmente più densi e meno resinosi dei legni dolci; perciò bruciano più lentamente, producendo un calore più durevole. I legni dolci bruciano più rapidamente producendo un calore più forte, rendendoli ottimi per avviare il fuoco; usarli però, come combustibile principale significa dover ricaricare la stufa più spesso. I legni dolci producono anche maggiore creosoto, il che significa dover pulire più spesso il camino. Per ottenere un fuoco caldo e durevole la miglior cosa è mescolare un 20 per cento di legno dolce con un 80 per cento di legno duro.
Capacità di combustione a parte, i tipi di legno, all’interno delle due categorie, hanno delle specifiche caratteristiche che meritano di essere considerate. Per esempio, legni a fibra lunga e liscia, come il faggio ed il rovere rosso, sono più facili da spaccare di legni con fibre corte e contorte. Alcuni legni, compresi alcuni legni dolci, producono grandi quantità di fumo; altri contengono sacche di umidità che provocano scoppiettii durante la combustione, producendo faville e spargendo scintille. Molti alberi da frutto, come il melo, emanano una gradevole fragranza mentre bruciano. La tabella seguente mostra alcune di queste caratteristiche per i tipi più comuni di legno.
Corretta la stagionatura all’aria della catasta di legna
• Usare solo legno vergine non contaminato
• Tagliare e accatastare la legna nel giusto periodo (ceduo: taglio in inverno, accatastamento
prima dell’estate; alto fusto: taglio in estate, accatastamento in estate)
• Tagliare e spaccare la legna della pezzatura idonea all’accatastamento, e soprattutto all’impiego finale
• Posizionare la catasta in un luogo esposto alla luce del sole per il maggior numero di ore
giornaliere possibili
• Accatastare la legna in un luogo aerato, non all’interno di locali ed edifici
• Accatastare la legna in modo che non tocchi direttamente il terreno (garantire uno spazio di
10, meglio 20 cm dal suolo) e non sia appoggiata ad un muro (lasciare uno spazio di almeno 10
cm). La legna a diretto contatto con il terreno, a causa della sua umidità e dell’acqua stagnante,
provoca muffe e marciumi che determinano una perdita di sostanza legnosa del 10-15%
• Coprire il lato superiore della catasta di legna in modo che la pioggia (o neve) scorra via senza
bagnare la legna. Non coprire i lati della catasta, in modo che l’acqua possa evaporare e l’aria
circolare liberamente
• Evitare di creare cataste troppo alte
Tipo di Legno | Quantità di calore | Facilità di combustione | Densità dei fumi | Facilità di taglio | |
Acero | Alta | Buona | Bassa | Buona | |
Betulla | Alta | Buona | Bassa | Buona | |
Ciliegio | Media | Buona | Bassa | Buona | |
Faggio | Alta | Buona | Bassa | Buona | |
Frassino | Alta | Buona | Bassa | Buona | |
Noce | Media | Buona | Bassa | Buona | |
Olmo | Media | Media | Media | Cattiva | |
Pioppo | Bassa | Buona | Media | Cattiva | |
Rovere | Alta | Buona | Bassa | Buona |